23.08.2021

L’export in Russia: un’occasione da cogliere

 

Ecco quali sono i settori sui quali conviene scommettere

 

Nel primo semestre del 2021 le esportazioni italiane nella Federazione sono cresciute del 18,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Dai componenti meccanici ai macchinari per la lavorazione del legno, ecco quali sono i settori sui quali conviene scommettere

Lucia Bellinello 23/082021

La meccanica industriale, la chimica-farmaceutica, il sistema casa e ​​i complementi d’arredo, ma anche la moda, l’agroalimentare e le bevande: sono questi i settori dove nel futuro più immediato ci saranno maggiori opportunità per l’Italia che vuole esportare in Russia. Lo dicono i dati e lo confermano gli esperti di settore. Secondo l’ICE, infatti, nonostante la flessione prevedibile causata degli effetti economici della pandemia, sarà conveniente scommettere proprio su questi comparti, già zoccolo duro delle nostre esportazioni. Esportazioni che nel primo semestre del 2021 sono cresciute del 18,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con un interscambio che ha dimostrato una ripresa significativa (+19,3%, pari a 10,1 miliardi di euro).

E se per i più scettici è prematuro parlare di un ritorno al periodo pre-Covid, lo scenario è comunque incoraggiante: l’Italia si conferma sesto fornitore nei primi 5 mesi del 2021, con una quota di mercato sul totale delle importazioni russe del 4,1% (era del 4,4% nel 2020 e del 4,5% nel 2019). 

 

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Le esportazioni al tempo della pandemia

Osservando i dati dell’anno nero della pandemia, tra gennaio e dicembre 2020 l’export dell’Italia verso la Russia ha totalizzato, in valore, vendite pari a 8,9 miliardi di euro (-8,7% sul 2019, contro gli 8,8 miliardi di euro in importazioni dalla Federazione Russa, -31,5%, dati ICE). Un risultato leggermente migliore se paragonato alla contrazione complessiva dell’export italiano nel mondo, che l’Istat ha recentemente stimato a 9,7%. Numeri, quindi, che spingono ancora una volta a guardare verso est: verso un mercato - quello russo - che accelera la sua corsa in direzione di un ammodernamento in termini di efficienza e tecnologia; ed è proprio in questi ambiti che le eccellenze del Made in Italy, all’avanguardia insieme ai competitor tedeschi, potrebbero conquistare nuove quote di mercato.

 

I settori di punta dell’export

La meccanica, settore di punta dell’export italiano in Russia, rappresenta da sola il 40% del totale delle nostre esportazioni nella Terra dei Cremlini e, nonostante la flessione registrata nel 2020 (quando ha occupato una quota di mercato del 5,4% sul totale delle importazioni russe con un calo dell’8,1% rispetto al 2019), conferma l’Italia al terzo posto nel comparto. Come riporta l’ICE, le performance migliori si registrano per i componenti meccanici (+4,5%) e per i macchinari e i componenti elettrici (+4,5%); meno bene invece i componenti per i lavori in ghisa, ferro e acciaio (-12,2%), le macchine alimentari (-16,8%), gli apparecchi e i dispositivi per riscaldamento, cottura e torrefazione (-36,0%).

La chimica-farmaceutica, che nel 2019 pesava per il 20% sul totale delle nostre esportazioni nella Federazione, per un valore di quasi 2 miliardi di euro, nel 2020 ha occupato una quota di mercato del 4,8% sul totale delle importazioni russe (4,8% per l’intero 2019) con un calo dell’11,5%, collocando l’Italia in quarta posizione nel comparto (il Belpaese era quinto su base annua nel 2019, dati ICE). Nel 2020, in particolare, si è registrata una crescita per i saponi, le cere e altri agenti (+7,2%), una lieve crescita per i prodotti chimici organici (1,6%), ma una diminuzione per i prodotti farmaceutici (-21,8%), le materie plastiche (-8,7%) e gli estratti per la concia.

Le opportunità nel settore del legno

Ma gli occhi degli investitori nei prossimi mesi saranno puntati sul comparto del legno: con l’entrata in vigore della nuova legge che dal 1° gennaio 2022 vieta l’export dei tronchi e del legno russo non lavorato, si prevede un aumento della domanda di macchinari per la ​​lavorazione del legno (un settore in cui la Russia, tra l’altro, non compie passi in avanti da alcuni decenni). In questo contesto, la Fiera internazionale delle macchine, attrezzature e tecnologie per la lavorazione del legno LESPROM-URAL, che si terrà dal 21 al 24 settembre a Ekaterinburg, negli Urali, sarà senza dubbio una vetrina importante per le imprese che vogliono muovere i primi passi alla conquista del mercato russo o rafforzare la propria presenza. Per l’occasione verranno presentate le tecnologie più innovative relative alle macchine e agli impianti per la lavorazione del legno, per l'industria forestale, per le segherie del legno e per la produzione dei mobili.

 

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