04.08.2021

Urali, le potenzialità di una regione ricca di materie prime e assetata di investimenti

Nel Distretto Federale degli Urali, al secondo posto per volume di investimenti esteri in Russia, potrebbero aprirsi nuove opportunità per le imprese italiane legate al settore siderurgico

Lucia Bellinello 04/08/2021

Scommettere sugli Urali significa scommettere su un territorio ricco di materie prime e sempre più aperto agli investimenti, anche stranieri. Situato a cavallo tra la parte europea e quella asiatica della Russia, il Distretto Federale degli Urali custodisce il 26% delle riserve mondiali di gas e il 6% di quelle di petrolio, oltre a 12.000 giacimenti minerari di ferro, nichel, cromo, manganese e rame. Non per niente occupa il primo posto a livello nazionale per volume di estrazioni di minerali naturali (41,3%). Un El Dorado che regala soddisfazioni a chi fa business, soprattutto a coloro che dall’Italia esportano materiali di consumo e pezzi di ricambio per il settore siderurgico, l’oil & gas e le macchine utensili.

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Secondo l’ICE, infatti, dal Belpaese vengono importati principalmente impianti e attrezzature industriali, ma anche prodotti chimici, metalli, mobili, moda, cosmetici https://russian-center.com/news/il-mercato-russo-della-bellezza-sta-crescendo-rapidamente.html e generi alimentari. E nel futuro più immediato le opportunità più interessanti potrebbero essere legate alla siderurgia.

Le opportunità per le PMI italiane

Durante la fiera internazionale dell’industria e dell’innovazione Innoprom, che si è svolta a luglio nel capoluogo Ekaterinburg e che ha visto l’Italia partecipare come paese partner con oltre 50 imprese specializzate e 10 start-up, è stata infatti avanzata la proposta di costituire un cluster della siderurgia italiana nella regione di Sverdlovsk, negli Urali. A fare da portabandiera del progetto, promosso da GIM Unimpresa, è l’azienda friulana Danieli, tra i leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici, attorno alla quale potrebbero condensarsi gli interessi di tante PMI italiane. Un’idea particolarmente seducente per i grandi complessi metallurgici locali, che si sono già detti interessati a un progetto che apporterebbe grandi vantaggi sia in termini di costi che di logistica.

Il Distretto Federale degli Urali tra l’altro è caratterizzato da una rete di trasporti già ben sviluppata, capace di collegare agevolmente il territorio alle altre regioni: le ferrovie della Transiberiana, della Siberia centrale e della Siberia meridionale, per esempio, passano di qui.

Le previsioni di sviluppo del Distretto

Secondo le previsioni del Ministero russo dello Sviluppo Economico, le prospettive di sviluppo economico del Distretto fino al 2030 sono legate principalmente a due grandi cluster: uno di combustibile ed energia nella parte settentrionale della regione, e uno legato all’industria manifatturiera, principalmente metalmeccanica e metallurgica, nella parte meridionale.

Al di là del potenziale industriale e delle ingenti risorse naturali (il Distretto degli Urali è il più ricco in Russia in termini di materie prime, ed è al secondo posto per volume di produzione industriale a livello nazionale), tra i vantaggi della zona si contano l’alto livello di manodopera qualificata, il potenziale scientifico legato alla presenza di istituti di ricerca avanzata, e la legislazione agevolata prevista dalla zona economica speciale (ZES) “Titanium Valley” e dai parchi industriali vicino a Ekaterinburg.

Non stupisce quindi che nel 2019 il Distretto degli Urali abbia ottenuto il secondo posto per volume di investimenti esteri in Russia, dopo il Distretto Federale Centrale, con l’Italia quinto partner commerciale. Un trend che, viste le premesse, sembra destinato a dare nuove soddisfazioni.

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