Russian Center 14/04/2022
Cosa c’è di meglio che esportare il proprio business in un Paese estero? Raggiungere più mercati in un colpo solo! È l’opportunità che offrono alcuni mercati strategici come quelli di Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan: tre Paesi-ponte dell’Eurasia che, grazie alla loro posizione geografica favorevole e agli accordi doganali con altri Stati, permettono di vendere i prodotti Made in Italy a un bacino di milioni di clienti.
Kazakistan e Kirghizistan, infatti, fanno parte dell’Unione Economica Eurasiatica: una zona di libero scambio che consente di esportare senza restrizioni anche in Russia, Bielorussia e Armenia.
Il Kazakistan, poi, è una porta d’accesso privilegiata verso un vastissimo mercato regionale che vanta milioni di consumatori: i soli mercati dell’Asia Centrale ne contano 50 milioni, i Paesi del Caspio 150 milioni, oltre ai mercati della sopra citata Unione Economica Eurasiatica che riuniscono 180 milioni di potenziali clienti.
Oltre a essere un Paese ricchissimo di risorse naturali (petrolio, gas, carbone, oro, argento etc.) e determinato a realizzare varie riforme per favorire una maggior apertura al commercio internazionale e agli investimenti dall’estero, il Kazakistan ha anche solidi rapporti economici con l’Italia. Il Belpaese è un partner commerciale strategico per Nur-Sultan, al primo posto in Europa per l’export e al terzo per interscambio commerciale, preceduto solo da Russia e Cina.
Prima della pandemia, nel 2019, l’export italiano verso il Kazakistan aveva superato la cifra record di 1 miliardo di euro (dati ISTAT), concentrandosi prevalentemente su macchinari e beni strumentali legati al settore energetico e petrolchimico. Nella top-10 dei prodotti più venduti in Kazakistan si registrano anche motori, generatori, trasformatori elettrici, apparecchiature per la distribuzione, tubi e profilati cavi.
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Scendendo leggermente più a Sud, i tuoi prodotti possono arrivare in Asia Centrale anche attraverso il Kirghizistan, un altro interessante snodo di collegamento verso i mercati eurasiatici. Questo Paese lungo la Via della Seta è ricco di oro e carbone, fa parte dell’Unione Economica Eurasiatica e intrattiene relazioni positive con organizzazioni e istituzioni finanziarie internazionali, da cui riceve importanti finanziamenti. Pur non figurando tra i primi dieci partner commerciali, l’Italia è riuscita a far crescere il valore delle esportazioni verso Bishkek portandolo dai 15 milioni di euro circa del 2012 ai 23 milioni del 2021. Tra i principali prodotti esportati si registrano macchinari per usi speciali, macchine per l'agricoltura e la silvicoltura, aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi.
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Particolarmente ambito è il Made in Italy in Uzbekistan, dove i consumatori e gli operatori economici locali si dimostrano fortemente attratti dal brand “Italia”: la preferenza verso prodotti di fascia medio-alta, infatti, fa pendere l’ago della bilancia verso tutto ciò che arriva dal Belpaese. E i dati lo confermano: dal 2012 al 2021, i grafici dell’export italiano verso Tashkent mostrano una curva costantemente in crescita. Se dieci anni fa l’Italia esportava merci per un valore di 100 milioni di euro, l’anno scorso l’export è arrivato a quota 370 milioni circa. In cima alla classifica degli articoli più esportati ci sono macchine per impieghi speciali, macchine utensili e per la formatura dei metalli, macchine per l'agricoltura e la silvicoltura, strumenti e apparecchi di misurazione e accumulatori elettrici.
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