13.05.2022

Il rublo si rafforza e aumentano gli ordini dalla Russia

Il business nella Federazione non si è fermato e molte imprese russe stanno approfittando del rafforzamento della valuta per incrementare gli ordini. Oltre ai macchinari e alle apparecchiature, le opportunità più interessanti si registrano nell’automotive e nei settori legati ai ricambi auto

 

Russian Center 13/05/2022

Sostenuto dai controlli sui capitali da parte della Banca Centrale russa, il rublo è salito al massimo di due anni sia contro l'euro sia contro il dollaro. E la crescita del potere d’acquisto dei russi si traduce in interessanti opportunità commerciali per le imprese italiane interessate a esportare nella Federazione Russa. Il business nella Terra dei Cremlini infatti non si è fermato, e molte imprese locali stanno approfittando del rafforzamento della valuta per incrementare gli ordini.

 

Le opportunità per l’export

Le maggiori opportunità per l’export si registrano non solo nel settore dei macchinari per l’industria e l’agricoltura, nella zootecnica e veterinaria, ma anche nell’automotive e, più nello specifico, nel comparto dei ricambi auto; negli ultimi giorni dalla Russia ci sono arrivate diverse richieste di radiatori, impianti di raffreddamento per il motore, spazzole tergicristallo, specchietti retrovisori, molle a gas, bagagliai, soffiatori, tubi per radiatori, serbatoi, ventilatori, cofani, compressori e impianti di aria condizionata.

Già qualche settimana fa il direttore generale della concessionaria Avtodom Altufievo aveva dichiarato a Ria Novosti che i proprietari russi di auto potrebbero far fronte a una momentanea carenza di pezzi di ricambio: pezzi che potrebbero dunque arrivare dall’estero.

Anche l’annuncio della casa automobilistica Avtovaz, che ha detto di aver ripreso la fabbricazione dei modelli Lada Granta e Lada Niva Legend dopo lo stop degli stabilimenti per problemi legati alla fornitura dei componenti, è un segnale incoraggiante: la produzione va avanti, e le parti mancanti si cercano oltreconfine.

Continua a produrre anche Avtotor, come ha dichiarato qualche settimana fa il governatore della Regione di Kaliningrad, Anton Alikhanov. L’impianto è attivo, ma le scorte di componenti saranno sufficienti solo per qualche mese, perciò si punta ai fornitori stranieri.

In questo contesto, la necessità di acquistare pezzi di ricambio e macchinari dall’estero, i piani di accrescimento dell’import substitution e l’uscita di alcune aziende straniere dal mercato russo, con la conseguente apertura di nuove quote di mercato, aprono interessanti scenari per l’export verso la Federazione Russa.

Le piccole e medie imprese italiane potrebbero quindi cavalcare l’onda e infilarsi, prima di altre, nei canali distributivi russi che in questo periodo stanno fronteggiando una forte riorganizzazione. Come abbiamo scritto qui, il Made in Italy in Russia è visto con grande favore, sinonimo di eccellenza e qualità.

Considerato il costante aggiornamento della normativa, però, è importante affidarsi a consulenti specializzati, che conoscono il mercato e operano direttamente sul territorio. Il Russian Center, con sedi anche a San Pietroburgo, Samara (Russia) e Nur Sultan (Kazakistan), sostiene l’esportazione del business non solo in Russia, ma in diversi mercati dell’Eurasia, che rappresentano una porta d’ingresso verso un bacino di milioni di clienti.

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