Home chevron_right News chevron_right Sviluppo del business italiano in Russia
25.03.2021
Da soli non si va da nessuna parte, ma insieme gli imprenditori dei due Paesi possono fare grandi cose, anche ora che la situazione sembra così complessa a livello internazionale

Tra i Paesi europei, l’Italia è stata tra i più colpiti dalla pandemia di Covid-19, che ancora oggi sta affrontando ed è impossibile prevedere la sua fine, visti i ritardi della campagna vaccinale e i continui casi in aumento: il nostro Pil rischia di scendere di oltre il 10%. Ciò interesserà non solo l’economia nazionale, ma anche le attività degli imprenditori italiani all’estero. Tuttavia, ciò non influisce sulle loro intenzioni di sviluppo in Russia: l’Italia è pronta a proseguire e rafforzare la cooperazione, principalmente nella direzione scientifica e tecnica. In questo articolo capiremo come l’imprenditoria russa può aiutare quella italiana a trasformarsi e ad adattarsi all’attuale realtà russa, e scopriremo quali opportunità di sviluppo stanno trovando gli imprenditori italiani qui nella Federazione.

Il “Made with Italy” 

Il concetto di “Made with Italy” si sviluppò fin dal 2008-2009, quando la crisi globale colpì duro e il potere d’acquisto della popolazione russa diminuì. Ma è dopo l’introduzione delle sanzioni anti-russe che ha sostituito l’idea più tradizionale di “Made in Italy”, per non perdere la cooperazione bilaterale costruita nei decenni precedenti e anzi rafforzarla. Know-how italiano (competenza ed esperienza) e tecnologie italiane (macchinari) vengono oggi utilizzati in Russia per la produzione in loco di quei beni che precedentemente venivano importati dall’Italia: da vestiti e scarpe a prodotti più complessi come mobili e attrezzature industriali. Alla fine del 2019 l’Italia era tra i primi cinque maggiori fornitori della Russia, anche se a causa delle sanzioni le esportazioni dall’Italia alla Russia sono diminuite di quasi il 30%.

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