Home chevron_right News chevron_right Opportunità per le imprese in Russia
12.03.2021

In un contesto di pandemia globale, la Russia è uno dei pochi Paesi che sta tornando alla crescita. Le misure di sostegno fiscale e monetario, combinate con gli allentamenti normativi, hanno supportato l’industria evitando una disoccupazione massiccia e, dalla seconda metà del 2020, creando nuovi posti di lavoro.

Il governo, oggi, è impegnato non tanto a compensare la diminuzione dei redditi, quanto a rilanciare lo sviluppo per soddisfare il vasto mercato interno e cogliere nuove opportunità di export.

Contrariamente alle previsioni, infatti, l’economia russa nel 2020 ha subito una contrazione minore rispetto al 2009, quando risentì degli effetti della crisi finanziaria globale. Secondo le stime di Rosstat, il Pil è diminuito del 3,1% (nel 2009: –7,8%), e le aziende manifatturiere, orientate al mercato interno, hanno registrato un valore aggiunto a prezzi costanti uguale al 2019. L’aumento della spesa pubblica ha costretto il governo a mitigare temporaneamente i rigidi criteri di bilancio, il quale dal 2011 al 2019 non aveva registrato alcun disavanzo: il deficit 2020, invece, è stato pari al 4,4% del Pil, ma si prevede che si riduca all’1% nel 2022 (2,4% nel 2021).

Le banche russe, pur affrontando l’inevitabile crescita dei crediti inesigibili, hanno mantenuto capitale e redditività: rispetto al 2019, il loro profitto è diminuito soltanto del 7% e la sostenibilità del sistema è stata facilitata dalle azioni della Banca di Russia, che prima della pandemia ha cominciato a ripulire il settore dalle organizzazioni finanziarie in difficoltà. Diventate uno dei canali di distribuzione degli incentivi statali, le banche non solo non hanno ridotto il credito, ma lo hanno raddoppiato rispetto al 2019.

Nonostante gli investimenti siano calati di oltre il 4%, nel 2020 sono state messe in attività circa 150 nuove fabbriche e medie e grandi unità di produzione. Circa un terzo nella meccanica e nella lavorazione dei metalli, un quinto nell’industria chimica, un decimo nell’elettronica. Il mercato principale per le nuove unità è quello interno, ma diversi investitori guardano all’export.

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