16.09.2021

Negli Urali la fiera delle macchine per la lavorazione del legno

 

LESPROM-URAL, dal 21 al 24 settembre a Ekaterinburg, accenderà i riflettori sulle attrezzature per lavorare il legno e sui macchinari per lindustria delle segherie. Unoccasione imperdibile in vista della nuova normativa che dal 2022 vieterà lexport russo di tronchi e legno grezzo

 

Lucia Bellinello 16/09/2021

 

Occhi puntati sul settore del legno: come abbiamo scritto qui, dal 1° gennaio 2022 la Russia non potrà più esportare tronchi e legno grezzo. Un provvedimento che, secondo gli esperti, farà aumentare la domanda di macchinari per la lavorazione del legname russo, un settore nel quale negli ultimi anni sono stati fatti ben pochi passi in avanti.

Mai come in questo momento, quindi, la fiera “LESPROM-URAL Professional” (21-24 settembre, Ekaterinburg) si presenta come un’occasione da cogliere per le aziende italiane del settore: una vetrina internazionale dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la lavorazione del legno, che riunirà nella “capitale” degli Urali esperti locali e stranieri, businessman e rappresentanti delle istituzioni federali e regionali.

La fiera

“LESPROM-URAL Professional” è il maggior evento degli Urali e della Siberia occidentale dedicato al comparto del legno; si inserisce nell’ambito della “settimana delle esposizioni” di Ekaterinburg GRAND EXPO-URAL, che riunisce quattro grandi esposizioni specializzate, dedicate al settore dei mobili (EKSPOMEBEL-URAL), alle attrezzature per il riscaldamento e la ventilazione (AQUAPROM-URAL) e agli impianti per la raccolta e il trattamento dei rifiuti industriali e domestici (UTILIZATSIJA).

La mostra accenderà i riflettori sulle attrezzature e i prodotti per il legno e la produzione di mobili, sui macchinari per l’industria delle segherie e sulle soluzioni innovative applicabili alla lavorazione dei mobili e all'industria delle costruzioni.

Come ogni anno, la fiera si prepara ad accogliere migliaia di visitatori provenienti da più di 15 paesi. Tra i primi ad aver staccato un biglietto per l’edizione 2021 ci sono gli imprenditori di Russia, Italia, Cina, Germania, Finlandia, Bielorussia, Serbia e Kazakhstan. Tanti anche i rappresentanti regionali del mondo imprenditoriale e istituzionale russo.

 Il settore visto da vicino

Non potendo più esportare legno grezzo, quindi, la Russia avrà bisogno di macchinari per la lavorazione dei tronchi. Un settore - quello delle macchine utensili per il legno - che dipende al 90% dalle importazioni: nel 2020 l’import di settore si è attestato sui 349 milioni di euro, in calo del 14,8% rispetto all’anno precedente, quando si era fermato a 395 milioni di euro. Negli ultimi anni le importazioni russe dall’estero hanno premiato soprattutto le macchine per il taglio con sega, mentre nel periodo 2017-2019 il 40% delle importazioni ha riguardato le macchine con seghe circolari e a nastro.

Clicca qui per scoprire quali sono i principali paesi dai quali la Russia importa macchine per la lavorazione del legno.

Per quanto riguarda la produzione locale, nel 2019 in Russia sono state prodotte poco più di 5.000 macchine per la lavorazione del legno, con un calo del 20,9% rispetto all’anno precedente; una tendenza negativa accentuatasi ancor di più nell’anno della pandemia, quando le stime parlavano di una produzione ferma a 4.800 macchine. Diminuita notevolmente soprattutto la quota di piallatrici e fresatrici Made in Russia; nella struttura della produzione nazionale, la fetta maggiore è rappresentata dalle seghe a nastro (38%) e dalle seghe circolari (22%), realizzate da un centinaio di aziende locali. Più del 70% del parco macchine esistente è composto da attrezzature in uso da oltre dieci anni (l'età media degli strumenti è di 11,5 anni).

Secondo i dati dell’ICE, nel 2019 il volume totale di consumo interno di macchine utensili per la lavorazione del legno nella Federazione Russa è stato pari a 404 milioni di euro (con un calo dell’1,5% rispetto al 2018); mentre in termini di volumi di produzione, il paese ha raggiunto i 42 milioni di euro, collocandosi al ventesimo posto nel mondo.

Sempre secondo l’ICE, in termini di valore i principali clienti delle attrezzature per la lavorazione del legno appartengono al segmento della lavorazione meccanica: produzione di mobili (30%), produzione di segheria (25%), produzione di materiali da costruzione (14%), produzione di compensato, pannelli di fibre e pannelli truciolati (28%).

Un dato interessante per tracciare le future opportunità di investimento lo si potrebbe ricavare anche analizzando i volumi dell’export locale di legno grezzo, che verranno fortemente penalizzati dalla nuova normativa: le regioni dove si registrano i più grandi volumi di esportazione di tronchi sono il Kraj di Khabarovsk (2,7 milioni di m³), l’Oblast’ di Vologda (2,2 milioni di m³), l’Oblast’ di Irkutks (1,9 milioni di m³), il Primorskij kraj (1,6 milioni di m³), l’Oblast’ di Leningrado (1,0 milioni di m³), il Kraj di Krasnojarsk (0,8 milioni di m³) e la Carelia (0,7 milioni di m³): messe insieme, queste regioni rappresentano il 70% delle esportazioni totali di legname grezzo del paese.

Esportare o localizzare la produzione di macchinari?

Secondo gli esperti di settore, sempre più aziende preferiscono localizzare la produzione direttamente in Russia piuttosto che fornire i propri prodotti ai clienti russi. Una tendenza incentivata anche dagli elevati costi di trasporto e di sdoganamento della merce che fanno lievitare il prezzo finale dei macchinari del 30%.

Da parte loro, le autorità russe sostengono i processi di localizzazione della produzione industriale di stampo straniero: dal 1° gennaio 2018 sono stati investiti 1,5 miliardi di euro nella realizzazione di progetti nell'ambito della sostituzione delle importazioni nel complesso forestale. Le soluzioni più riuscite sono ovviamente le Zone Economiche Speciali (ZES) che offrono agli investitori stranieri incentivi e agevolazioni fiscali molto convenienti.