I clienti e i distributori eurasiatici sono fortemente attratti dai prodotti Made in Italy. E l’Uzbekistan non fa eccezione. Questo Paese in continua evoluzione, porta d’ingresso verso i mercati della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti), offre agli imprenditori stranieri un bacino potenziale di 33 milioni di acquirenti. Inoltre, grazie alle grosse strutture ereditate dall’Unione Sovietica e alle ampie riserve di gas naturale, il Paese è diventato il più importante produttore di energia elettrica dell’Asia Centrale.
I principali settori di interesse per l’export sono la meccanica strumentale, l’impiantistica, l’elettronica e i beni di consumo; ma da anni non mancano le possibilità per lo sviluppo del business anche nel tessile (settore traino della collaborazione economica italo-uzbeka) e nella lavorazione del cuoio e della pelle. Difatti è aumentata la produzione locale di abbigliamento, pelletteria e semilavorati: una crescita resa possibile dai macchinari e dal know-how italiani, molto ambiti dalle aziende locali, che premiano soprattutto i prodotti e le tecnologie di fascia media e medio-alta.
L'Uzbekistan vanta una buona struttura industriale (automotive, idrocarburi, elettronica, chimica, farmaceutica, alimentare) e punta sull’ammodernamento e sull’acquisizione di macchinari di alta tecnologia; per questo ci sono ampi margini di crescita nell’interscambio commerciale con l’Italia, in particolar modo nei settori degli impianti e dei macchinari utilizzati nel tessile, nell’agroalimentare e nel metalmeccanico.
Esistono poi interessanti opportunità anche nella meccanica agricola, nella trasformazione industriale e nella conservazione alimentare; altri segmenti dalle grosse potenzialità per esportare sono il comparto energetico e l’attività estrattiva, i trasporti e le infrastrutture.