La Russia fa parte, insieme a Kazakistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan, dell’Unione Economica Eurasiatica, un mercato comune di libero movimento di beni, servizi e capitale, con un potenziale di oltre 170 milioni di consumatori.
La complementarietà dell’economia russa e italiana, la grande richiesta di prodotti Made in Italy, la presenza di Zone Economiche Speciali (ZES) che assicurano incentivi fiscali, doganali e amministrativi, e un programma di sostituzione delle importazioni che ha aperto grosse opportunità in numerosi settori (in particolare nel comparto agroalimentare, meccanico e manifatturiero) sono solo alcuni dei motivi per cui vale la pena di fare affari con il Paese più grande del mondo.
L'Italia si colloca al 5° posto tra i principali fornitori della Federazione (al 7° tra i Paesi clienti), preceduta da Bielorussia, Stati Uniti, Germania e Cina al primo posto.
I principali settori dell’export italiano verso la Russia sono la meccanica (che ricopre quasi il 40% del totale delle nostre esportazioni verso la Federazione), chimica e farmaceutica, sistema moda, agroalimentare e bevande, edilizia e arredamento. In generale, la Russia importa dall’estero soprattutto congegni e macchinari meccanici, caldaie, macchine e materiale elettrico, apparecchi per la registrazione e la riproduzione delle immagini e del suono; autoveicoli; prodotti farmaceutici; strumenti e apparecchi ottici per fotografia e cinematografia; strumenti e apparecchi medico-chirurgici con loro componenti.
Il principale settore sul quale si poggia l'economia russa è l'oil & gas (possiede le maggiori riserve mondiali di gas), ma cresce anche il comparto delle infrastrutture, il cui adeguamento è indispensabile per lo sviluppo del Paese; ci sono grosse opportunità anche nella trasformazione industriale, nell’innovazione e nello sviluppo tecnologico.