Capitale | Minsk
Popolazione | 9,3 milioni
Valuta | Rublo bielorusso
Lingue ufficiali | Bielorusso, russo
Comparti più promettenti per l’export
- Macchinari e apparecchiature
- Agroalimentare
- Attrezzature per la lavorazione del legno
Capitale | Minsk
Popolazione | 9,3 milioni
Valuta | Rublo bielorusso
Lingue ufficiali | Bielorusso, russo
Comparti più promettenti per l’export
La Bielorussia è un Paese fortemente aperto agli investimenti stranieri e la sua adesione all’Unione Economica Eurasiatica lo rende un ponte di collegamento verso gli altri mercati dello spazio economico comune. I suoi stretti legami con Mosca, dettati da ragioni economiche, storiche e culturali, rendono Minsk uno snodo strategico anche per gli imprenditori italiani che ambiscono a siglare contratti con i distributori russi: il Cremlino, infatti, è il maggior partner commerciale della Bielorussia.
Con un bacino di circa 180 milioni di potenziali consumatori e una manodopera qualificata a costi contenuti, la Bielorussia rappresenta oggi il terzo mercato mondiale per la commercializzazione di prodotti, la realizzazione di progetti d’investimento e la dislocazione dei processi produttivi.
Non bisogna poi dimenticare che la Repubblica di Bielorussia è leader regionale nella produzione di trattori: circa l’80% dei trattori realizzati all’interno dell’Unione Economica Eurasiatica proviene da questo Paese; inoltre è un importante produttore di macchine agricole, come le mietitrebbie, e di fertilizzanti, che rappresentano circa il 17% (un sesto) della produzione mondiale. È bene tenere presente, poi, che il 40% del territorio è coperto da boschi: la ricchezza forestale del Paese offre grosse opportunità per il business, soprattutto per quanto riguarda la lavorazione del legno.
Il Made in Italy è visto anche qui come sinonimo di qualità ed eccellenza: l’Italia è al 6° posto tra i Paesi fornitori, al 27° tra i Paesi clienti. Alta tecnologia, impianti, macchinari, beni strumentali e prodotti ad alto valore aggiunto rappresentano i settori di punta del nostro export, cui si affiancano i comparti tradizionali dell'agroalimentare, dell’arredamento e dell’abbigliamento.